Proposte costruite dal basso, attraverso l'avvio di processi di partecipazione che continueranno nel corso dell'anno: a questo servono i “Parlamenti rurali” della Notte Verde. Ogni giorno, da venerdì 27 fino a lunedì 30, dalle ore 17.15 fino alle 19.15, si entrerà nel cuore di quattro problematiche di estrema urgenza per il Salento, si conosceranno le buone pratiche svolte altrove e si ragionerà su cosa poter fare e come sul nostro territorio.
I focus group sono gestiti da esperti facilitatori e per ognuno è prevista la partecipazione a entrambi i due giorni, condizione importante per poter tentate di sviluppare la complessità dei temi e ad avanzare delle proposte concrete di azione. I tavoli sono aperti ad un massimo di 25 partecipanti, su prenotazione al numero 320/8379571.
Il 27 e il 28 agosto i temi che verranno contemporaneamente trattati sono: - “Recupero dell’acqua in aree rurali”: a dieci anni dalla mobilitazione del referendum su “acqua bene comune” che ha sollevato a livello nazionale un’importante discussione politica dal basso, poco è stato fatto nei territori per rendere concreto quello slancio di idee e di proposte. Questo tavolo vuole provare a descrivere lo stato dell’arte rispetto alle carenze nella progettazione organica di un sistema di recupero delle acque reflue “bianche” e “nere” a scopi irrigui, valutare la possibilità di riattivare le piccole infrastrutture tradizionali di raccolta delle acque quali cisterne e “piluni”, per passare poi all’analisi delle buone pratiche e avanzare delle proposte concrete per il nostro territorio. Facilitatore: Mauro Lazzari (Lua-Abitare i Paduli) -“Nuovi abitanti nei paesi in via di spopolamento”: ormai da anni nel nostro territorio è in corso un evidente processo di spopolamento. Da un lato molti giovani e numerose famiglie emigrano altrove per motivi di lavoro, dall’altro possibili nuovi abitanti (ad esempio, i beneficiari dei progetti SAI Sistema di Accoglienza e Integrazione) potrebbero porre, qualora ci fossero le condizioni favorevoli, le fondamenta per il proprio futuro nel territorio salentino. Quali fattori di attrazione possiamo individuare per favorire il ritorno, includere possibili nuovi abitanti e agevolare la restanza? Facilitatori: Carla Quaranta e Geremia De Giuseppe (Coppula Tisa)
Il 29 e il 30 agosto, i temi saranno i seguenti: - “Accesso alla terra per superare frammentazione e latifondo”: il territorio Salentino si contraddistingue per ampie aree di terreni sottoutilizzati e spesso addirittura del tutto abbandonate. Da un lato la frammentazione eccessiva e dall’altro i grandi latifondi (nella maggior parte destinati ad oliveto e quindi anche essi abbandonati a seguito del disseccamento rapido dell'olivo) non permettono un reale accesso alla terra, soprattutto per i più giovani. Anche i costi fissi (rogito notarile, ad esempio) per l'acquisto dei terreni a volte sono una barriera all'accesso, nonostante la contrazione dei prezzi di mercato. Sarebbe, quindi, necessario individuare le soluzioni possibili per superare innanzitutto la frammentazione agraria e trovare nuove strategie produttive che puntino sulla sostenibilità, la difesa del territorio e il miglioramento della filiera agricola. Facilitatrici: Lea Sodano e Chiara Santantonio(Città Fertile)
- “Riforestare, azioni inderogabili e resistenza alle speculazioni”: a distanza di dieci anni dal primo rilevamento del focolaio Xylella nel territorio salentino, molto poco è stato fatto per ripensare in modo strutturato la rigenerazione del paesaggio agricolo e naturalistico. Piuttosto, la devastazione del territorio così come la desertificazione galoppano anche a causa dei numerosi incendi. L’abbandono delle campagne è quasi totale. L’intero Salento sembra essere lo scenario perfetto – ora che i terreni sono stati ‘ripuliti’ dagli ulivi - per quelle che sono le azioni economiche previste dalla Comunità Europea per il contrasto al cambiamento climatico: riforestare e incentivare gli impianti di energia alternative (agro-fotovoltaico, eolico), il vero business degli anni a venire. Rigenerare attraverso azioni di forestazione è divenuta una necessità impellente anche per le amministrazioni locali, ma con quali piani progettuali, con quale visione a lungo termine, con quali forme di finanziamento, oltre i crediti carbonio? Il mondo dell’associazionismo è già in azione da tempo (con progetti e azioni di agro-forestazioni già avviate), ma è ancora in cerca di una sponda nello Stato, nelle sue varie declinazioni, e nell’Europa. Nel frattempo, la finanza fossile e i grandi privati si stanno muovendo con azioni speculative che potrebbero generare una nuova “colonizzazione”. Quali sono le azioni prioritarie da mettere in campo per agire in questa complessità? Quali alternative bisogna valutare per non cedere ad un eventuale ricatto economico? Facilitatrice: Ada Martella (Manu Manu Riforesta)
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