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Boschetto di Castiglione salvato, ma la "strada" è lunga: nuove osservazioni

  • Immagine del redattore: Casa delle Agriculture Tullia e Gino
    Casa delle Agriculture Tullia e Gino
  • 28 feb
  • Tempo di lettura: 4 min

Scarica qui il documento completo:


Casa delle Agriculture ha depositato già nel luglio scorso le proprie osservazioni al Progetto di viabilità perimetrale e di raccordo tra la SS275 e la Marina di Andrano attraverso la realizzazione di due bretelle di collegamento previste dal Prg Vigente, non limitandosi a presentare rilievi squisitamente tecnici, ma avanzando anche proposte e suggerimenti volti a dare coerenza complessiva ad un’azione amministrativa che voglia dirsi sostenibile e che voglia lasciare un territorio migliore in eredità alla future generazioni.

È lo stesso spirito costruttivo a ispirare anche questo nuovo documento.

Riconosciamo in premessa l’impegno del Comune di Andrano a voler trovare una soluzione tecnica che salvaguardi il boschetto di Castiglione. Tuttavia, è d’obbligo per noi rilevare che si può fare ancora di più e meglio per contemperare e trovare un equilibrio tra gli interessi pubblici e interessi diffusi in gioco, vale a dire quelli dell’amministrazione di progettare un’arteria che eviti il passaggio di mezzi pesanti dal centro storico e quelli della popolazione ad evitare un eccessivo consumo di suolo salvaguardando le sue risorse naturali.

Al di là dei vari interventi pubblici registrati in questi mesi, apprendiamo solo ora, dalla lettura dei documenti, che la soluzione proposta dalla nostra associazione sia effettivamente quella seguita dall’ente per evitare la distruzione del bosco.


LE OSSERVAZIONI RIASSUNTE IN 10 PUNTI:

  1. L’ALTERNATIVA PROGETTUALE ESISTE ED E’ SCOGLIO INSUPERABILE PER IL PPTR

    Continuiamo a ritenere, infatti, che l’arteria progettata sia assolutamente sovradimensionata rispetto alle reali esigenze di un piccolo centro abitato di poco più di mille abitanti e alle prese con seri problemi di declino demografico ed economico, a cui la comunità sta cercando di reagire facendo proprio un modello di futuro sostenibile e agro-ecologico. L’alternativa progettuale esistente è uno scoglio a nostro avviso insuperabile per la compatibilità del progetto rispetto al PPTR della Regione Puglia. Quello che proponiamo è il declassamento della strada da extraurbana C1 ad urbana ciclabile E-bis con conseguente riduzione della sezione. È proprio questo il punto cruciale, che abbiamo già sollevato a luglio: la cd. “bretella” ricadente a Castiglione d’Otranto non solo non ottempera agli obiettivi di qualità ma ha anche delle alternative progettuali, oltre a quelle localizzative presumibilmente risolte. Continuare a non voler considerare tali alternative progettuali rischia di esporre l’intero progetto al mancato rilascio del provvedimento di autorizzazione in deroga da parte della Regione, che naturalmente sarà nostra cura informare circa la presenza di un’alternativa progettuale.

    Non solo, continuare a insistere sul dimensionamento come strada extraurbana C1 rende l’intera opera insostenibile e anacronistica.

  2. OPERA SOVRADIMENSIONATA: DECLASSAMENTO NECESSARIO

    Abbiamo già rilevato e continuiamo a denunciare la carenza di uno studio sul flusso del traffico veicolare attuale, studio che avrebbe dovuto rappresentare il punto di partenza della progettazione di ingegneria stradale, assolutamente indispensabile per comprendere l’esatto dimensionamento della nuova arteria. L’analisi che possiamo, in compenso, fare è alla luce del contesto che abitiamo e conosciamo, cioè quello di un minuscolo paese che ha sì problemi di attraversamento veicolare del suo centro storico, ma non è attraversato da un “traffico sostenuto” che è ciò che giustifica la progettazione di strade extraurbane secondarie C1. È il motivo per il quale abbiamo già proposto – e con ancora più convinzione torniamo a proporre – una progettazione quale strada urbana ciclabile, introdotta dal d.l. 76/2020, classificata dal Codice della Strada in E-bis, strada urbana ad unica carreggiata, con banchine pavimentate e marciapiedi, con limite di velocità non superiore a 30 km/h definita da apposita segnaletica verticale ed orizzontale, con priorità per i velocipedi.

  3. ACQUISIRE IL BOSCHETTO AL PATRIMONIO PUBBLICO

    Il boschetto, messo al riparo dal passaggio dell’arteria, non può essere lasciato nello stato di abbandono e incuria in cui attualmente versa, soprattutto ora che, finalmente, la comunità locale ha iniziato a riconsiderarne l’importanza e il valore. Pertanto, essendo di proprietà privata, chiediamo di valutare la sua acquisizione totale al patrimonio pubblico, per farlo diventare un bosco didattico ed inclusivo.

  4. PIANO DI COMPENSAZIONE AMBIENTALE: FAR NASCERE UN CORRIDOIO VERDE PERIURBANO IN PROSSIMITA’ DEL BOSCHETTO

    Riteniamo che il Comune di Andrano, alla luce della variante di progetto, possa non acquisire la particella precedentemente individuata ai fini della compensazione ambientale, sulla quale, tra l’altro, è già in corso un naturale processo di riforestazione.

    Sollecitiamo a impiegare quelle risorse previste nella direzione di compensare il danno ambientale derivante dall’attraversamento della fascia di rispetto del bosco attraverso l’acquisizione delle particelle limitrofe, in particolare la porzione di particella 59 del foglio 12 ricadente tra la strada e le abitazioni e tra via Giovanni XXIII e via Pascoli, al fine di creare un corridoio verde periurbano collegato al boschetto e usufruibile dalla comunità. Per tali tipi di intervento, tra l’altro, esistono appositi avvisi pubblici della Regione Puglia, il prossimo dei quali in scadenza il 2 maggio 2025.

  5. UNA MAGGIORE INTEGRAZIONE CON IL PAESAGGIO RURALE ANCHE CON ULTERIORI ELEMENTI

    Solo a valle di tutto quanto sopra riportato e in coerenza con questo, si ripropongono i suggerimenti già avanzati a luglio per agevolare una maggiore integrazione, anche dal punto visivo, dell’opera nel paesaggio rurale che attraversa.

    Una strada urbana ciclabile, che evita il taglio di un pezzo del bosco, con la previsione della sua acquisizione al patrimonio pubblico e un piano di compensazioni adeguato, sarebbe ancora meno invasiva con accorgimenti ben precisi da poter adottare. Il riferimento è, innanzitutto, alla creazione di un cd “bosco lineare”. Inoltre, per delimitare la strada, è altamente auspicabile non l’introduzione di impattanti guardrail in ferro, bensì la riproduzione di elementi caratteristici del paesaggio rurale, quali muretti a secco bassi con passaggi per la piccola fauna, staccionate in legno e siepi naturali di piante appartenenti alla macchia mediterranea. Infine, per una maggiore contestualizzazione e “dialogo” tra la strada e il paesaggio circostante, in prossimità del boschetto sarebbe preziosa l’installazione di una torretta di birdwatching in legno, a maggior ragione perché l’area rientra in una zona soggetta a tutela per l’avifauna in quanto corrispondente alla fascia di protezione del vicino Bosco Macchia di Ponente, riconosciuto quale Sic dal Ministero dell’Ambiente.

  6. UN PIANO DI MOBILITA’ LENTA E UN PIANO DI VALORIZZAZIONE DEL CENTRO STORICO

    Da ultimo, si ripropone di avviare, contestualmente alle fasi di approvazione e attuazione del progetto, processi partecipati per addivenire alla definizione e adozione di due importanti strumenti, che la scrivente Associazione ritiene necessari non solo per completare l’impronta ecologica e sostenibile dell’intera operazione legata alla cd “bretelle” CIS, ma anche per garantire maggiore vivibilità alla comunità locale.

    Si tratta, in particolare, del Piano di Mobilità Lenta e del Piano di Valorizzazione del Centro Storico di Castiglione.



 
 
 

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